lunedì 27 ottobre 2014

Si parla, con preoccupazione, del mare di San Sago

Dati preoccupanti sull’inquinamento che lo impianto di trattamento dei rifiuti di San Sago nel territorio di Tortora avrebbe prodotto al fiume Noce e al mare del Golfo di Policastro, specie nella sua parte meridionale che va da Tortora a San Nicola Arcella. Questo e quanto emerso in un incontro di qualche giorno fa a Tortora a cui erano presenti sindaci, l’associazione Libera ed altri sodalizi del territorio,

ambientalisti, cittadini e giornalisti. I dati provengono da uno studio del perito di parte [46'-56' del video della conferenza stampa]. Il tecnico, tra altro, dichiara nella sua relazione che l'impianto  di San Sago possiede una funzionalità pari a quella di un qualsiasi depuratore comunale, essendo peraltro poco efficiente. Gli sversamenti di percolato scaricati nel fiume e quindi nel mare del Golfo di Policastro calabrese hanno raggiunto, in solo tre anni, i 35 milioni di kg. Sversamenti cancerogeni e tossici contenenti arsenico, mercurio, cadmio, alluminio e quant'altro, sostanze che normalmente sono misurati in milligrammi [....] per una normale acqua di balneazione, per circa 49.000 kg. Metalli pesanti [...] che si mescolano inevitabilmente con la sabbia delle spiagge provocando danni alla salute [....]. Oltre  alle sostanze potenzialmente cancerogene. Numeri risultanti da dati detenuti delle istituzioni preposte. Un vero disastro ambientale, forse irreparabile, sullo intero territorio. Inquinamento che non ha nulla a che fare con gli enterococchi e/o escheriacoli che, qualche volta, misura Arpacal. E pensare che le proteste dei turisti per il mare sporco sono state sempre considerate come uno strupo al territorio. Attualmente lo impianto e', temporaneamente, sotto sequestro amministrativo.


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